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Anche il Marocco è gioco-dipendente: boom di scommesse nel 2016

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In un mondo dove il tentativo di ‘sbarcare il lunario’ grazie alle scommesse sportive è diventato ormai all’ordine del giorno, non sorprende che anche un paese come il Marocco si riscopra ‘malato’ di gioco d’azzardo.

Come viene riportato dalla testata giornalistica locale “La Vie Eco”, l’industria del gioco d’azzardo ha registrato un incremento di incassi del 6,65% nel solo 2016, segnando un reddito aggiuntivo di 600 milioni di MAD, la moneta ufficiale dello stato africano, il dirham marocchino (oltre 50 milioni di euro).

Dal 2013, invece, il fatturato dell’industria del gioco è aumentato ben del 36% mentre il numero di giocatori è aumentato del 5% nel 2016.

L’importo totale delle scommesse incassate dagli operatori nazionali è aumentato notevolmente, passando dalla cifra di 6,9 miliardi di MAD a quella di 9,4 miliardi nel 2016.

Le corse dei cavalli sembrano essere gli eventi sportivi preferiti dagli scommettitori marocchini; in tal senso, la Royal Horse Society (RHS), che monopolizza il settore degli eventi ippici in Marocco, ha registrato un aumento del 3% del fatturato rispetto al 2015.

Questo risultato garantisce lo status di leader nel settore del gioco d’azzardo per la RHS, con il 70% delle azioni accaparrate presso il mercato del gioco nazionale.

Non solo scommesse sportive, però; anche le cosiddette ‘lotterie istantanee’ hanno registrato un incremento del fatturato del 19% alla fine del 2016, con 2,2 miliardi di MAD di fatturato.

Questi giochi rappresentano il 20% del mercato globale delle scommesse in Marocco, gestito dall’istituzione denominata Moroccan Games and Sports, la quale ha registrato una crescita del 57% tra il 2013 e il 2016.

Per quanto riguarda i giochi digitali, controllati dalla National Lottery Company, quest’ultimi hanno visto un aumento del 9% rispetto al 2015, con un fatturato di 603 milioni di MAD, pari a circa il 6,5% delle quote di mercato globali in materia di gioco d’azzardo.

Questo significativo sviluppo del settore del gioco d’azzardo è dovuto principalmente alla strategia di marketing digitale aggressiva condotta da diversi operatori del settore.

Secondo una fonte del giornale “La Vie Eco”, “il numero di scommettitori in Marocco è cresciuto in media del 5% nel 2016. Questi nuovi appassionati di giochi sono in maggioranza giovani di età compresa tra i 15 e i 35 anni. Gli operatori del settore si sono trovati costretti a sviluppare un gran numero di pubblicità su internet dopo che il Ministero delle Comunicazioni marocchino ha preso la decisione di vietare la pubblicità del gioco d’azzardo in televisione, in radio e presso la carta stampata nel 2015″.

La pubblicità digitale, dunque, ha dimostrato di essere addirittura più efficace di quella utilizzata in precedenza, e le tre società di operatori più importanti (RHS, Moroccan Games and Sports e National Lottery Company), sono riuscite così a raccogliere un seguito considerevole su piattaforme come YouTube.

In conclusione, si può riportare un numero abbastanza preoccupante riguardo alle scommesse in Marocco; il numero di giocatori al giorno è in costante aumento e supera ormai il numero di 75.000 unità al giorno, una evoluzione del settore che dimostra come i marocchini siano ormai sempre più interessati al mondo del gioco d’azzardo.

Che sia un punto di non ritorno?

 

Nato a Roma sul finire degli anni Ottanta, dopo aver conseguito il diploma classico tra gloria (poca) e
insuccessi (molti di più), mi sono iscritto e laureato in Lingue e Letterature Europee e Americane presso la
facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata. Appassionato, sin dall'età più tenera, di calcio,
adoro raccontare le storie di “pallone”: il processo che sta portando il ‘tifoso’ sempre più a diventare,
invece, ‘cliente’ proprio non fa per me. Nel 2016, ho coronato il sogno di scrivere un libro tutto mio ed è
uscito "Meteore Romaniste”, mentre nel 2019 sono diventato giornalista pubblicista presso l'Ordine del Lazio

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