Ali Gagarin: storia di un Bomber che nessuno conosce
Ha compiuto ieri 73 anni Ali Gagarin, un bomber sconosciuto ai più, ma che in Patria è considerato una vera e propria Leggenda. Per l’occasione vi raccontiamo la sua storia.
Quando parliamo di attaccanti che hanno fatto la storia del calcio a suon di goal, ci vengono in mente i soliti nomi. Ma tra le pieghe dell’almanacco del pallone esistono personaggi che nessuno conosce, ma che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del loro paese.
Per questo oggi vogliamo raccontarvi la storia di un vero bomber, con all’attivo centinaia di goal, e che in Sudan è considerato il più importante calciatore di sempre: Haydar Hassan Haj Al- Sidig. Egli, probabilmente, è conosciuto ai più tramite il soprannome che si guadagnò nel corso della sua carriera: Ali Gagarin “il cosmonauta calciatore”).
Tale appellativo, manco a dirlo, deriva da Jurij Gagarin: il cosmonauta, di nazionalità russa, che fu il primo uomo della storia a volare nello spazio. Tale impresa avvenne in una data ben precisa: il 12 aprile 1961. Proprio in quelle stesse ore, nella città sudanese di Omdurman, Al-Sidig muoveva i suoi primi passi su un campo di calcio a soli 12 anni di età. Nel 1966, pochi anni dopo il suo esordio su rettangolo da gioco, il giocatore diventava un attaccante titolare dell’Al-Hilal Club, la squadra della sua città ed uno dei team calcistici più famosi di tutto il Sudan.
Il suo soprannome sovra-citato gli fu dato relativamente presto, nel 1970 circa. Troppo veloce fu infatti l’ascesa calcistica dell’attaccante. Secondo alcuni tale “gavetta” poteva essere paragonata a quella del famoso cosmonauta sovietico. Da questa similitudine, il giocatore, diventò famoso come Ali Gagarin.
Il 1970 è un anno molto importante anche per un altro motivo. Proprio allora si svolgeva, in Sudan, la settima edizione del più importante torneo calcistico riservato alle nazionali del continente africano: la Coppa d’Africa. Alla manifestazione presero parte solo otto nazionali e si giocò in due soli stadi, a Karthoum e Wad Madani, di un paese che, fino a pochi anni prima, aveva conosciuto la tragedia di una guerra civile.
Nonostante tutto il Sudan, ammesso d’ufficio poichè paese ospitante, riuscì a vincere la manifestazione. Ad oggi, tale traguardo, è il maggior successo sportivo di sempre raggiunto dalla nazionale sudanese di calcio. La foto simbolo di quella vittoria ritrae proprio Ali Gagarin, con il trofeo tra le mani, dopo la vittoria per 1-0 in finale contro la rappresentativa del super-favorito Ghana. Lo stesso Gagarin segnò il primo gol del torneo, il 6 febbraio 1970, nella partita inaugurale tra Sudan ed Etiopia. Grazie a questo successo la coppa tornava alle sorgenti del Nilo dopo tredici anni, quando era stata disputata la prima storica edizione della Coppa d’Africa vinta dai rivali sportivi e politici dell’Egitto. Con questo succeso, per una volta, uno dei paesi più martoriati del continente africano si ritrovava, almeno per qualche ora, unito ed in festa. Altro dato che sorprende, riguardante l’attaccante sudanese, è il seguente: con la maglia dell’Al- Hilal, Gagarin riuscì a segnare, in circa 12 anni, ben 350 gol.
Questi numeri lo fecero diventare il miglior marcatore di sempre nella storia di tutto il calcio sudanese. Tale record, infatti, risulta essere imbattuto ancora oggi. Questa tradizione calcistica sembra far parte a pieno della famiglia di Ali. Egli, infatti, è il fratello minore di Jaafer Gagarin, un difensore che ha giocato per Al-Merreikh, la storica squadra rivale di Al-Hilal. Come il fratello, anche Jaafer ha ricevuto il soprannome Gagarin in onore del cosmonauta sovietico. La rivalità tra Al-Hilal e Al-Merreikh è stata testimoniata fin dagli anni ’30, quando entrambe le squadre cominciarono ad avere un grande successo. Anche se Al-Hilal ha vinto più titoli di campionato di Al-Merreikh, ha vinto la Coppa sudanese solo in 7 occasioni, mentre Al- Merreikh ha potuto celebrare questo campionato 20 volte. Insomma, penso che il termine “vizio di famiglia” si quello più appropriato da usare in questa occasione….