Questa è la storia di un ragazzo che compirà 18 anni tra meno di un mese, che ha già conosciuto la delusione di un sogno che finisce, ma che ha avuto la capacità e la forza di andarselo a riprendere, la raccontiamo sapendo che avrà molti sviluppi futuri e avvisandovi che per conoscere la fine bisognerà dare tempo al nuovo sogno di vivere.
Alessio Zerbin è nato a Novara il 3 marzo del 1999, e come molti bambini ha tirato i suoi primi calci a un pallone nella squadra dell’Oratorio del suo quartiere, nel suo caso il Santa Rita, subito notato dagli osservatori dell’Inter entra nelle fila del settore giovanile nerazzurro dove cresce fino a raggiungere la categoria Giovanissimi. Nel gennaio del 2014 però, dopo sei anni di permanenza, all’Inter decidono di non investire più su di lui e lo girano alla società della sua città di residenza, il Novara. E proprio a Novara che la sua carriera sembra concludersi prima ancora di iniziare, Alessio non risveglia particolare interesse nei tecnici e per la stagione seguente la sua destinazione è Suno, un piccolo comune del novarese, poco meno di 3.000 abitanti, noto prevalentemente per la coltivazione dell’uva e la produzione di vino. A Suno gioca l‘ASD Sunese 1924, società storica del calcio minore piemontese, che come il più noto e altrettanto piemontese Casale gioca in maglia nera. Il campionato è quello di Prima Categoria che Zerbin va ad affrontare quindicenne nella stagione 2014/15. Una storia come tante, il sogno del professionismo che sfuma prematuramente e il calcio che resta come passione e divertimento.
A Suno però Zerbin si fa apprezzare non poco, e tra coloro che lo notano ci sono gli osservatori del Gozzano, società di un altro comune del novarese, altrettanto storica e curiosamente anche lei attiva dal 1924 come la Sunese, in forte crescita da qualche anno e in grado di restare stabile in Serie D, che lo tessera per la stagione seguente con l’intenzione di schierarlo nella Under 17. Nella primavera 2016 però l’allenatore di quel Gozzano, Valter Viganò lo fa esordire in prima squadra dandogli qualche minuto nella trasferta contro il Castellazzo. Un paio di settimane dopo il Gozzano gioca l’ultima gara stagionale contro il Ligorna e Zerbin si fa scoprire da tutti gli appassionati locali, io stesso ero in tribuna come quasi sempre per le gare casalinghe dei rossoblù, e ho assistito alla sua tripletta, un piccolo record, visto che era la prima volta che un giocatore del Gozzano segnava tre reti in una partita di Serie D.
Il resto è storia recente, Zerbin viene utilizzato da titolare in D nel campionato in corso sia da Viganò che dal suo successore alla guida del Gozzano, Massimo Gardano, segna cinque gol e serve due splendidi assist nella prima parte della stagione, un suo filmato viene diffuso sul canale Youtube ufficiale della Lega Dilettanti e i talent scout della Serie A tornano ad appuntarsi il suo nome sui taccuini ora divenuti tablet e diverse telefonate arrivano nella sede della società cusiana.
Alla fine a spuntarla è il Napoli, con l’intenzione di girare il giocatore al Carpi affinché possa giocare nella Primavera e magari chissà qualche minuto in Serie B prima della fine della stagione. Nel frattempo Alessio viene chiamato anche ad un raduno della nazionale Under 18 e successivamente raggiunge la Campania. I piani del Napoli però cambiano, il ragazzo per ora vestirà la maglia azzurra, tra quelle libere ha scelto la numero 23. Sulle bancarelle di Napoli, dove per il calcio non si perde tempo girano già i portachiavi – gadget con nome e numero.
Dove potrà arrivare ovviamente non è dato saperlo, quello che qui a Gozzano e a Suno tutti sanno è che Alessio è un ragazzo serio e schivo che di sicuro non si è montato la testa ma che semplicemente sa di avere ora per le mani una grande possibilità dopo che si era ritrovato a quindici anni a dover mettere da parte i sogni per sperimentare la dura realtà della Prima Categoria. Nessuno dubita che continuerà a lavorare per arrivare dove i suoi mezzi gli consentiranno, per il momento ha in mano il suo primo contratto da professionista, un sogno che ritorna e tanti appassionati che lo hanno apprezzato sui campi del novarese che mai avrebbero pensato un giorno di fare il tifo anche per un pezzettino di Napoli…Potenza del calcio.
Bellissima storia di calcio. E visto che ha in mano le chiavi della sua fortuna, gli scaramantici 🙂 napoletani gli hanno già preparato il portachiavi! In bocca al lupo!