Ahmed Radhi, la Leggenda di Baghdad
Alcune volte la carriera di un calciatore, anche se non è riuscito a riempire la sua bacheca con nessun trofeo degno di nota, viene ricordata per un gol segnato che è entrato nella storia per un determinato motivo. Questo motivo è ciò per cui sarà ricordato Ahmed Radhi, attaccante iracheno che oggi avrebbe compiuto 58 anni, venuto a mancare nel 2020 a soli 56 anni di età, a causa del Covid19.
Questa figura verrà ricordata perchè, con la maglia della nazionale calcistica di Baghdad, è riuscito a segnare quello che è ancora oggi è l’unico gol siglato durante un campionato mondiale.
Il contesto in cui questa marcatura avvenne fu il mondiale del 1986 in Messico, il secondo disputatosi nell’immenso paese centro-americano dopo quello del 1970. L’Iraq finì nel gruppo B insieme ai padroni di casa del Messico e alle ben più quotate Paraguay e Belgio: le speranze di qualificazione erano, fin dall’inizio, quasi nulle.
L‘8 giugno 1986 si disputò la seconda giornata del girone e, presso la cittadina di Toluca, andò in scena il match tra Iraq e Belgio. Dopo essere andata sotto di due gol nel giro di 3 minuti, tra il 16′ e il 19′ minuto del primo tempo, la nazionale di Baghdad riuscì ad accorciare le distanze al 59′ grazie ad una rete di Ahmed Radhi.
Questo come detto prima resta l’unica marcatura dell’Iraq in una coppa del mondo. La partita in questione, per la cronaca, finì 2-1 per il Belgio.
L’Iraq, inoltre, perse anche l’ultimo confronto 0-1 con i padroni di casa del Messico l’11 giugno 1986 e tornò a casa con 0 punti. Al ritorno in patria Rahdi fu accolto come un vero e proprio eroe dato che la la sua marcatura, da quelle parti, venne considerata una staordinaria impresa.
A livello locale Rahdi si levò qualche soddisfazione con la casacca del suo paese. Riuscì, infatti, a conquistare per ben due volte la Coppa del Golfo: una competizione calcistica, con cadenza biennale, a cui prendono parte tutte le nazionali i cui paesi si affacciano sul Golfo Persico.
Le due edizioni che l’Iraq riuscì a conquistare furono quelle del 1984, svoltasi in Oman, e quella del 1988, giocatasi in Arabia Saudita.
Negli ultimi tempi, purtroppo, il rapporto tra Rahdi ed il suo paese natale si era incrinato per vari motivo. Nel 2006, ad esempio, si era trasferito in Giordania dopo che il Comitato Olimpico locale aveva visto rapire il suo capo durante l’apice della violenza settaria che seguì l’invasione guidata dagli Stati Uniti nel 2003.
Nel 2007 però rientrò in Iraq per cercare fortuna nel campo della politica. Voleva entrare nel parlamento nazionale al posto di un deputato ucciso.
Nel 2014 e nel 2018 aveva ritentato fortuna in politica. In entrambi le occasioni decise di presentarsi, alle elezioni politiche, con la lista di Alleanza Nazionale che comprendeva sia sunniti che sciiti presenti nel paese.
In entrambe le occasioni però non era riuscito a raggiungere il suo scopo. L’attuale ministro dello sport iracheno, Adnan Darjal, lui stesso ex calciatore, rilasciò le seguenti dichiarazioni per commentare la notizia della sua scomparsa: “Con grande tristezza piangiamo il nostro compagno, l’ardente stella dei nostri fan, l’atleta impareggiabile e figlio dell’Iraq, Ahmed Radhi”