Alla fine è arrivata. La sentenza che spegne i sogni di gloria di Alex Schwazer per le Olimpiadi di Rio 2016. Il Tas, dopo aver ascoltato lo scorso lunedì le ultime deposizioni e gli innumerevoli avvocati, e rimandato la decisione finale il prossimo venerdì giorno della 20 km di marcia, ha accorciato i tempi e squalificato il marciatore altoatesino per 8 anni dall’attività agonistica. Per l’azzurro finisce quindi la speranza e l’attesa che aveva assunto connotati fitti di misteri e tempi decisionali quanto meno curiosi.
Ha pesato per l’atleta la recidività al doping dopo la positività riscontrata poco prima delle Olimpiadi di Londra 2012 per l’utilizzo, ammesso dallo stesso, di Epo. Una pena che di fatto fa terminare in anticipo la carriera di Schwazer. Esiste l’ultima possibilità di fare ricorso, che comunque non consentirà la partecipazione ai giochi olimpici in corso, presso il Tribunale Federale svizzero, unica sede dove la sentenza del Tas è appellabile.
Alex Schwazer torna a casa quindi, accompagnato da chi l’ha sempre difeso, Sandro Donati, che ha sempre visto nella squalifica dell’azzurro qualcosa che ve ben oltre il controllo sul rispetto delle regole da parte della Iaaf.
Non so da chi sia gestito questo blog del Fatto. E il fatto sul caso Schwazer Donati…più Donati che Schwazer si accontenta di questo trafiletto? e tutta la solfa del businnes del doping e dell’antidoping che si sorreggono a vicenda?
il titolo di questo blog è una foglia di fico…ve lo dice un’abbonata daella prima ora , quasi.