Uscire dalla porta e rientrare dalla finestra: chissà se a Zurigo e dintorni è in voga questo modo di dire, che di certo è venuto in mente a molti nel leggere i report del primo consiglio esecutivo della Fifa diretto dal nuovo presidente Gianni Infantino. Oltre ad ufficializzare la sperimentazione della quarta sostituzione nel corso dei tempi supplementari al torneo calcistico delle Olimpiadi di Rio e nel Mondiale per club del prossimo dicembre, infatti, la Federazione internazionale ha reso noto di aver sottoscritto un accordo di sponsorizzazione con Wanda Group. “È una compagnia che ha una grande relazione con il calcio, è attiva da diversi anni nel nostro mondo e ci aiuterà ad accrescere e a rafforzare il nostro sport”: Infantino, in conferenza stampa, ha espresso il suo auspicio per una collaborazione decisamente strategica per la Fifa, soprattutto dopo che nell’ultimo tormentato biennio la Sony e l’Emirates Airlines avevano abbandonato la nave provocando un buco di bilancio notevole. Il fatto che tra le società controllate dal gruppo cinese ci sia anche la Infront presieduta da Philippe Blatter, nipote dell’ex presidente della Fifa Sepp recentemente squalificato per sei anni, è però un qualcosa che fa storcere il naso agli osservatori più attenti, soprattutto in un periodo che dovrebbe essere di svolta e cambiamento epocale dopo gli scandali degli ultimi tempi.
In Cina è in atto uno sforzo senza precedenti per promuovere il calcio: abbiamo già parlato degli investimenti che il Governo del Dragone ha attuato per rendere il Paese una nuova potenza del pallone nel giro di un decennio, così come dello sviluppo del campionato cinese nel quale negli ultimi mesi si sono trasferiti decine di giocatori di primo livello attratti da offerte astronomiche. L’arrivo nei mesi scorsi a Pechino del procuratore più potente del mondo, ovvero Jorge Mendes, ha confermato la solidità di questa tendenza, già espressa da alcuni anni dagli investimenti di fondi cinesi nel calcio europeo: proprio la Wanda Group, ad esempio, ha in mano il 20% di uno dei club più importanti del Vecchio Continente, ovvero l’Atletico Madrid. L’obiettivo finale di Pechino è quello di organizzare un Mondiale entro il 2030, e il fatto che uno dei principali fondi del Paese asiatico sia diventato uno degli sponsor più importanti della Fifa è di sicuro un significativo passo in avanti in questa direzione.
“Consideriamo il calcio come uno degli sport più attraenti a livello globale – ha dichiarato il presidente di Wanda Group Wang Jianlin, l’uomo più ricco della Cina – e abbiamo la massima fiducia nella FIFA e nella sua struttura organizzativa di nuova costituzione sotto la guida del presidente Gianni Infantino”: la stessa fiducia di cui la Fifa non gode più da tempo tra esperti del settore e semplici appassionati e che il ruolo svolto dal nipote di Blatter nel suo colosso finanziario di certo non aiuterà a ricostruire. Ma più che alla credibilità e alla trasparenza, ancora una volta, è stata data priorità alla necessità di fare entrare soldi in cassa. Non curandosi di controllare se le finestre, nel quartier generale di Zurigo, fossero state chiuse.
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