Rigopiano
Sono 44 i giorni trascorsi dalla tragica vicenda di Rigopiano. Proprio in queste ore i familiari hanno avuto la possibilità di recarsi sul posto, scortati dalla polizia, per ‘riprendere le automobili o quel che resta’ e per portare un fiore dove si sono spente le vite dei loro cari.
Ormai un non luogo, purtroppo pieno di significati e pieno di detriti.
“Dopo le tante richieste di poter andare” alle quali non erano seguite concessioni, salire fin sulla montagna a rendere omaggio a chi non c’è più e rabbrividire alla vista di uno scenario terrificante di una tragedia che poteva essere evitata.
Senza il senno del poi.
Processo Di Lello
“Il processo si celebra a Lanciano, e non a Vasto. Ci sarà meno pressione e maggiore serenità”. Ha detto ieri il procuratore della repubblica di Vasto, Giampiero Di Florio, che, con la collega (titolare delle indagini) Gabriella De Lucia, rappresenta la pubblica accusa nel dibattimento a carico di Fabio Di Lello.
Parole importanti, che stanno a significare quanto sia stata di alto impatto per tutta la città di Vasto, questa storia che ha visto troppe parole, rumore, ipotesi e una mediaticità distribuita attraverso i social, aspra e dura, responsabile di influenze mediatiche.
Senza il senno del poi.
Il tempo rubato
Si toglie la vita a 24 anni, lasciandosi travolgere dal treno in transito.
Cronaca di una morte annunciata via web, passata attraverso le redazioni in modo quasi ‘grottesco’. La notizia ‘vera’ è il disagio del traffico, il resoconto della Polfer, i disagi dei treni e i tempi di attesa del ripristino alla ‘normale circolazione’…
Con il senno di prima e il dolore del poi. Con residui di vita da rimettere insieme, in attesa di risposte che non ci saranno, di mancanze, di omissioni, di urgenza per nuovi posti dove decidere, di scegliere o morire. Resta l’attesa per chi non tornerà e una preghiera per tutti a salvarci la vita.