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“A volte ritornano”: non solo Buffon, quando il calciatore è un figliol prodigo

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“A volte ritornano”: non solo Buffon, quando il calciatore è un figliol prodigo

“A volte ritornano”: prendo spunto dal titolo della prima raccolta di racconti di Stephen King, da cui nel 1991 venne tratto anche un film, per descrivere ciò che andremo a raccontare in questo articolo. A volte, infatti, anche nel mondo del pallone ci sono calciatori che decidono di tornare in una squadra che hanno lasciato poco tempo prima.

Poche ore fa, per entrare nello specifico, il portiere Gianluigi Buffon è tornato alla Juventus dove farà la riserva del titolare Wojciech Szczęsny. Per l’estremo difensore nativo di Carrara si tratta di un vero e proprio ritorno, dopo un solo anno trascorso nelle file del Paris Saint Germain, nella squadra e nella città in cui ha passato la bellezza di 17 stagioni.

Lo stesso Buffon, poco dopo ave effettuato le visite mediche di rito, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni al riguardo. “Ho deciso di tornare perché quando la tua famiglia chiama non si può non rispondere “presente”. Inizia un nuovo sentiero del mio lungo viaggio. Torno nel luogo che da sempre amo definire “casa” e lo faccio con immutato coraggio, sconfinato affetto e incredibile determinazione. È un nuovo inizio. Per certi aspetti diverso da ciò che è stato, ma ricco delle stesse emozioni e della stessa gioia. Torno a Torino perché so di poter essere utile. Torno perché l’invito di una Signora non si può rifiutare. Torno perché questa è casa mia!”: queste le parole rilasciate dal neo numero 77 bianconero a chi gli chiedeva una spiegazione su questa scelta.

Il fato ha voluto che tale avventura ripartisse proprio nella stessa data in cui, nell’estate del 2001, Buffon arrivò per la prima volta alla Juventus che lo aveva acquistato dal Parma. Quella del portierone, però, non è il solo caso di ritorni di giocatori nella squadra bianconera.

Per trovare un caso simile non dobbiamo fare neanche un passo troppo indietro nel tempo. Nel gennaio 2019, infatti, il difensore uruguaiano Martin Caceres fece ritorno sotto la Mole, sponda bianconera, vestendo la maglia della Vecchia Signora per la terza volta.

In questo caso fu la stessa società degli Agnelli che ricoprì un ruolo chiave in tale operazione di mercato. Il giocatore sudamericano infatti fu ritenuto un ottimo sostituto del difensore Mehdi Benatia, che pochi giorni prima aveva lasciato la Juventus, da acquistare in quella finestra di mercato che viene descritta come “di riparazione”.

Nell’estate 2018 fu ancora la società bianconera ad accogliere, nuovamente, un altro giocatore: il difensore Leonardo Bonucci. Questa volta, però, Bonucci si ripresentò con il capo cosparso di cenere visto che se ne era andato, circa 12 mesi prima, nelle file degli eterni rivali del Milan. All’inzio il difensore si fece vedere sicuro della sua scelta. Ma col passare del tempo, e soprattutto con i non risultati raggiunti sul campo, Bonucci cominciò a mostrare una certa nostalgia verso i colori bianconeri. Contro tale ritorno si fecero sentire, molto chiaramente, gli stessi tifosi juventini che accolsero il difensore con sonori fischi e insulti.

Lo stesso giocatore, a trasferimento sotto la Mole avvenuto, rilasciò queste dichiarazioni: “Le mie emozioni mi hanno portato a prendere quella decisione, poi ho maturato che le decisioni prese in un momento di rabbia non sono quelle giuste e ho avuto la fortuna di tornare in quella che oggi sento ancora casa. Non c’è stato un vero momento in cui ho deciso di tornare, ognuno aveva fatto le proprie valutazioni e siamo stati tutti d’accordo e contenti nel portare avanti questo trasferimento. La soluzione per me era la Juventus, da cosa nasce cosa e fortunatamente siamo tutti qui pronti a ricominciare un nuovo percorso”.

Sempre lo scorso anno, è tornato in Serie A Domenico Criscito per vestire la maglia dell’amato Grifone del Genoa. Per lui un ritorno dettato esclusivamente dall’amore per quei colori che sono parte integrante della sua vita e carriera essendo cresciuto anche nelle giovanili rossoblu. In scadenza di contratto con lo Zenit di San Pietroburgo, non ha voluto rinnovare con il club russo che gli aveva proposto un rinnovo a cifre molto alte, per tornare sotto la Lanterna e diventare capitano della squadra che ha sempre tifato.

Restando nella zona del nord Italia anche un’altra importante squadra, il Milan, ha dovuto affrontare un importante ritorno. Nel settembre 2013, infatti, rivide l’ombra della Madonnina Ricardo Kakà , storico centrocampista rossonero che aveva già indossato la maglia della squadra di Berlusconi dal 2003 al 2009, vincendo anche un pallone d’Oro e un Champions League.

Nell’estate 2009 era passato al Real Madrid. Le scelta di tornare alla squadra rossonera fu decisa sia da lui, mosso da una forte quantità di saudade e dal desiderio di giocarsi le sue reali chance per essere convocato al mondiale del 2014, ma anche dallo dirigenza milanista che, così facendo, voleva ridare entusiasmo alla piazza locale.

In conclusione dell’articolo vogliamo parlarvi infine di due importanti ritorni che potrebbero avvenire nell’attuale finestra di calciomercato dell’estate 2019: quello di Kevin Strootman alla Roma ma, soprattutto, quello di Neymar al Barcellona.

L’attaccante brasiliano si è trasferito, nell’agosto 2017, al Paris Saint Germain per la cifra record di 222 milioni di euro. Tale somma ha fatto sì che questo trasferimento risulti essere, ancora oggi, il più oneroso della storia del calcio moderno.

In queste ultime settimane, però, si sta parlando di un clamoroso ritorno del fuoriclasse brasiliano nella città catalana. La scelta è stata fatta dal club del Camp Nou per ridare smalto ad una squadra che, negli ultimi due anni, ha subito cocenti delusioni in campo europeo.

Sia i tifosi del PSG ma anche quelli del Barcellona, però, non sembrano essere molto d’accordo con tale operazione.

A Roma invece potrebbe tornare Kevin Strootman. Il centrocampista olandese, per chi non lo ricorda, fu venduto negli ultimi giorni del mercato estivo 2018 dall’allora ds giallorosso Monchi all’Olympique Marsiglia. Fondamentale fu, che sulla panchina della squadra francese, sedeva Rudi Garcia, ex tecnico dei capitolini che era stato fondamentale nella crescita agonistica dell’olandese. Ora Garcia non è più l’allenatore del Marsiglia e Strootman stesso è stato più volte criticato, nel corso dell’ultima stagione, per le sue prestazioni non all’altezza e per il suo stipendio parecchio alto. Un suo ritorno sotto al Cupolone non sembra facile per niente, anzi. Questa operazione di mercato, però, avrebbe però un lato romantico in una piazza che dopo gli addii dei suoi due simboli Totti e De Rossi ha bisogno di certezze e personalità a cui aggrapparsi.

Chissà come finiranno queste due storie che, sempre a parere di chi scrive, possono rientrare a pieno nella categoria di “la speranza è l’ultima a morire”.

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