Il tennis è uno degli sport più seguiti e amati al mondo, su questo non ci piove. Inventato più di un secolo fa, anno dopo anno è riuscito ad attirare a sé sempre più appassionati, ammaliati da quella pallina gialla che rotola e sfreccia a tutta velocità, colpita da una racchetta che, in alcuni casi, sembra riesca a esprimere pura arte.
Eppure, soprattutto negli ultimi anni, sono venuti alla ribalta anche altri sport che hanno a che fare con racchette e palline . Tralasciando sport come il badminton, il ping-pong e la pallacorda, che hanno origini piuttosto lontane nel tempo, ultimamente si stanno sempre più affermando sport come lo squash, il paddle, il beach tennis. Semplici varianti del tennis? Inutile negarlo. Ma questo non implica che siano sport di serie B. E soprattutto, non significa che non siano molto divertenti.
E tra questi, pian piano si sta facendo strada un altro sport piuttosto singolare, a dir poco adrenalinico: il 360Ball. Basta dargli un’occhiata per capire quanto possa “disorientare”.
Come si può notare dai video, il gioco è piuttosto semplice: i giocatori si trovano in un campo circolare, racchiuso da un vetro, al centro del quale è posizionato un disco anch’esso circolare. L’obiettivo consiste nel colpire la pallina in modo tale che rimbalzi sul disco e poi tocchi terra, oppure nel far sì che gli avversari commettano un errore.
I colpi fondamentali sono solo tre: il “Serve”, ossia il primo lancio con cui il giocatore deve far rimbalzare la pallina sul disco; il “Set”, il colpo con cui l’avversario tocca la pallina dopo che ha sbattuto sul disco, con l’intenzione di passarla al suo compagno; lo “Strike”, ossia il colpo del proprio compagno, con cui si indirizza la pallina sul disco. Da qui, si ha una successione di Set e Strike – entrambi colpi obbligatori – tra le due coppie, finché non viene chiuso il punto. Punto che può durare anche diversi scambi e può costringere i giocatori a girare spasmodicamente attorno al disco per un bel po’.
Esistono poi delle varianti del tradizionale 360Ball. Invece che in doppio, si può giocare anche in 1vs 1, a patto che il Set non sia altro che un auto-passaggio per lo Strike successivo. Inoltre, il gioco può essere ulteriormente semplificato escludendo il vetro esterno. In questo modo sono sufficienti delle racchette e un disco al centro e si può così giocare ovunque: su un prato, sulla terra battuta, sulla sabbia.
Del resto, il gioco è stato inventato proprio in una versione molto semplificata. Tutto ha avuto inizio a Knysna, in Sudafrica, dove i fratelli Mark e John Collins erano soliti lanciarsi delle strambe sfide nel cortile di casa. Tra queste, si inventarono questo gioco singolare, usando delle racchette alla buona e un basso disco di legno. E da lì, l’idea: perché non farlo diventare un vero e proprio sport?
Va detto che, visto così, il 360Ball sembra più un semplice gioco che uno sport competitivo. Eppure, nel giro di pochi anni sono cresciuti a dismisura gli appassionati del 360Ball, tant’è che nel 2011 i suoi inventori hanno ricevuto un importante riconoscimento ai Brand New Awards, in Germania. E ultimamente sta prendendo piede in Sudafrica, Francia, Spagna, al punto che sono stati organizzati alcuni piccoli tornei in giro per l’Europa. Nulla di clamoroso, ma è già un inizio.
Il 360Ball resterà nell’anonimato o, piano piano, si diffonderà anche in Italia e in giro per il mondo? Difficile rispondere. Però, guardando i video di questo sport, un po’ di curiosità sorge spontanea, insieme alla voglia di provare a giocarci. Forse sembrerà anche banale, ma del resto non sono proprio gli sport più semplici a risultare i più intriganti?