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10 Maratone in 10 giorni: Gozzano, quando lo sport è nel DNA
Da oggi, sabato 3 agosto a lunedì 12, per ben dieci giorni consecutivi Gozzano e il Cusio diventeranno una sorta di capitale mondiale delle maratona. Si svolgerà infatti la sesta edizione di quello che ormai è diventato un vero e proprio festival podistico: ogni giorno i partecipanti potranno cimentarsi in prove di mezza maratona, maratona, e nell’ultramaratona la cui distanza quest’anno sarà di 50 chilometri. Sarà organizzata, sempre giornalmente, per gli accompagnatori dei podisti non interessati a classifiche e diplomi, anche una camminata non competitiva di 10 chilometri che permetterà a tutti di godere delle magnifiche strade che costeggiano il Lago d’Orta e le sue bellezze.
Nessun obbligo naturalmente per gli iscritti. Chi sarà presente potrà prendere parte a tutte e dieci le prove o solo ad alcune, a seconda delle capacità, dell’età e delle forze rimaste. Nemmeno mancheranno gli eventi collaterali attraverso cui scoprire il territorio cusiano e i dintorni. Sarà la stessa organizzazione a mettere a disposizione, a prezzi “politici” autobus e battelli anche per le escursioni turistiche.
Da non sottovalutare anche l’aspetto sportivo ovviamente. Il patron della manifestazione Paolo Gino ci informa che saranno al via atleti di fama mondiale: ci saranno i tre podisti che al mondo hanno concluso più maratone, il tedesco Christian Hottas, classe 1956, che ne ha completate 2743, il finlandese Kalevi Saukkonen arrivato a 2267 e Sigrid Eichner di Berlino terza assoluta e prima donna che ne vanta 2145. Più tesi alla prestazione che al record di partecipazioni invece corridori del calibro del britannico Adam Holland, primatista del mondo col tempo totale di 27 ore 28 minuti e 36 secondi della specialità delle dieci maratone in dieci giorni ottenuto proprio in riva al Cusio, e vincitore delle edizioni 2017 e 2018 e Marco Bonfiglio trionfatore nel 2016 che quest’anno gareggerà sui 50 chilometri della ultramaratona. Non mancherà nemmeno Giorgio Calcaterra, famoso soprattutto per aver vinto per 12 volte consecutive la 100 chilometri del Passatore e per aver concluso in un anno ben sedici maratone sotto le 2 ore e 20 minuti.
Il percorso si snoderà lungo il Cusio, con partenza e arrivo al Lido di Gozzano e giro di boa a Ronco di Pella dopo 10,485 chilometri e dovrà essere ripetuto più volte a seconda della distanza da affrontare. Sarà prevalentemente in asfalto, 85% nelle prove sui 21 e 42 chilometri, 80% in quella di 50, ma non mancheranno bellissimi tratti di strade bianche dove il contatto con la natura dei luoghi sarà ancora maggiore.
Gozzano e il Lago d’Orta tutto si confermano così sempre più luoghi di sport e benessere, certo non a caso il comune novarese sarà tra le Capitali europee dello sport nel prossimo 2020. Nelle scorse settimane erano state invece le acque del Lago le prime protagoniste con la disputa di due importanti prove di nuoto di fondo a cura della ASD Lago d’Orta Sports§Events: la tappa italiana della Oceanman, importante circuito internazionale della disciplina che vivrà le sue finali a Dubai, con la traversata in verticale del Cusio da Omegna al Lido di Gozzano sui 14 chilometri e prove più brevi sui 5 e 2,5, e una paio di settimane dopo la Marathon Swim, 27 chilometri circumnavigando il lago nuotando sotto costa, sempre con partenza e arrivo al Lido di Gozzano, vero cuore di tutti questi eventi..
Se aggiungiamo che la squadra di calcio di Gozzano, paese di 5.600 abitanti, disputerà quest’anno il suo secondo campionato tra i professionisti dopo la clamorosa promozione dalla D ottenuta nella stagione 2017/18 comprendiamo ancora di più quanto forte sia il legame tra la cittadina e la competizione sportiva. Nemmeno la scomparsa avvenuta lo scorso 25 giugno dello storico patron del calcio gozzanese, l’industriale del rubinetto Alberto Allesina, ha fermato la determinazione a continuare a competere, visto che gli eredi, senza starci a pensare un momento, hanno voluto continuare l’avventura calcistica ha un livello tanto alto per un paese così piccolo.
E le radici di questa enorme passione si ritrovano anche molto più indietro nel tempo: già nel 1940 un ciclista torinese, Giovanni Destefanis, coi colori del Dopolavoro Aziendale Bemberg di Gozzano, industria oggi scomparsa ma allora traino dell’economia locale, fu ottavo al Giro d’Italia e vincitore della classifica riservata ai ciclisti che non facevano parte di squadre ufficiali dei costruttori di biciclette. Graduatoria premiata allora con la maglia bianca, la stessa che oggi indossa il miglior Under 25 nei grandi giri ciclistici.
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